:: Lettera aperta ai Genitori dei giovani allievi ::
(pubblicato il 15/04/2017)
Sono di poche parole, non amo parlare e neppure tanto scrivere, preferisco fare, ed avrei preferito scrivere il concetto che vorrei far comprendere, in quattro righe, ma ci sarebbe così tanto da dire .
Spesso mi chiedo se riusciamo a far comprendere ai genitori dei nostri giovani allievi, il progetto che proponiamo ai loro figli.
Pur venendo dall’agonismo (basterebbe cercare in rete i nostri curricula), abbiamo scelto una strada diversa per i nostri praticanti. Una strada di formazione dell’individuo, dove nessuno viene lasciato indietro, dove ognuno ha a disposizione il suo tempo per poter sperimentare e progredire; dove anche l’errore ha un suo valore poiché anch’esso fa parte dell’esperimento.
È ovvio che un team di agonisti non può ragionare in questi termini, deve selezionare i più dotati perché l’obiettivo è il podio. Credo che frequentare un corso per vincere una medaglia, per gratificarsi della propria bravura sia davvero poca cosa, rispetto a ciò che si potrebbe davvero raggiungere, ma occorre un’educazione alla comprensione.
Avrete certo notato che abbiamo scelto un sistema di graduazione (mi riferisco ai colori delle cinture) anch’esso particolare. È una scelta ponderata per evitare di avere collezionisti di colori da indossare. I nostri giovani imparano così ad impegnarsi per progredire senza bruciare le tappe, ma soprattutto prendono coscienza che il livello di conoscenza non sempre è indicato dal colore della cintura bensì dalle qualità che realmente riescono a sviluppare . Per la maggior parte di scuole, gli esami di cintura rappresentano un vero e proprio business; la federazione consente la registrazione di due cinture piene all’anno (che equivalgono a quattro mezze cinture), lascio a Voi immaginare l’introito di una società che propone ogni tre mesi una prova di esame o di verifica dello stesso. Tengo a puntualizzare questo aspetto per farVi comprendere che seppure con i nostri umani l imiti, lavoriamo onestamente con estrema correttezza.
L’attività motoria che proponiamo è anch’essa particolare e supportata per essere propulsore del nostro progetto.
Poniamo come obiettivo che i nostri allievi provino a cimentarsi con i più disparati metodi, in modo che sviluppino adeguate abilità che vadano a sollecitare i processi di intelligenza motorio/emotiva.
Non crediamo in un metodo di insegnamento guidato dalla logica matematica, crediamo che la conoscenza, non sia uno strumento pronto all’uso, che si possa utilizzare ignorandone la natura. Il nostro metodo attraverso un’apparente confusione vuole attrezzare chi lo segue a conquistare una priorità vitale: la lucidità.
Un metodo che si basa sullo specifico, crea informazioni estremamente frammentate, che non potranno mai essere nella realtà davvero collegate fra loro e pertanto utilizzate; sono certo sia più evolutivo un tipo di informazione capace di inquadrare le cose nella loro complessità, nel loro contesto.
L’essere umano è un complesso insieme fisico, sociale, mentale, un insegnamento troppo razionale, tende a distruggere questa unità così complessa, tende a sviluppare questa o l’altra parte, ma non l’insieme.
Sviluppare invece diverse informazioni in un unico contesto, sviluppa quella che dovrebbe essere la naturale attitudine umana.
Diffidiamo da un metodo che crea certezze e finti superuomini, per essere costruttivo, l’insegnamento deve mettere in risalto le incertezze, per conoscerle e poterle superare. Deve insegnare strategie che consentano di affrontare gli imprevisti, i rischi e grazie alle informazioni che andando avanti si acquisiscono, modificarne lo sviluppo.
Vi ringrazio se avete avuto la pazienza di leggere fino in fondo, queste righe non sono una gratificazione di noi stessi, hanno la pretesa di farVi comprendere che i figli che ci affidate non sono per noi atleti da forgiare o quote mensili, rappresentano per noi un patrimonio affettivo grande.
Se avete voglia di continuare la lettura, provo a fare un esempio concreto riguardo il metodo che ho provato sopra ad illustrare. Proverò a fare degli esempi sui contenuti delle nostre lezioni, senza annoiarvi con programmi tecnici, ma quanto segue è importante per comprendere quanto scritto in precedenza. Intanto, combattere a contatto seppur leggero senza protezioni, senza fare e farsi male,vuol dire tenere al massimo l’attenzione, con necessità di precisione, controllo del dosaggio dei colpi, capacità di mettere in relazione corpo, movimento e ambiente.
Il combattimento diventa un continuo adeguarsi alle situazioni,è un lavorare insieme, ma non d’accordo sul da farsi. Ogni tanto si prende qualche colpo, ma anch’esso risulterà utile in seguito.
Si dissolvono le paure e soprattutto si imparano ad analizzare i sentimenti e le pulsioni che si provano a dare o ricevere un colpo.
Credo che combattere senza colpire nulla sia un po’ come giocare a calcio senza pallone.
Avrete notato che lavoriamo molto su un pacchetto di combinazioni tecniche che chiamiamo Schemi. Sono 10 blocchi che contengono ognuno 4 combinazioni di tecniche legate fra loro da corrette catene cinetiche, sono costruiti con una logica di progressione e devono essere eseguiti in maniera fluida, con respirazione, postura ed equilibrio corretti. Vi assicuro che solo memorizzare il tutto è impresa assai ardua, ma non ci accontentiamo della rigida memorizzazione, noi vogliamo che i ragazzi ognuno con il proprio tempo, imparino a gestire il proprio corpo e la propria emotività, e ciò non è possibile ripetendo forme fisse e rigide.
Pertanto gli schemi imparati vengono eseguiti da soli a vuoto; poi in maniera dinamica e reciproca su partner; poi su colpitori prima statici poi dinamici. Eseguiti a piramide a salire poi a scendere, poi mischiati fra loro.
A questi schemi ( ricordo che sono 40 schemi fatti non di tecniche singole ma di combinazioni) sono stati abbinati dei numeri, chiamando il numero l’esecutore porta lo schema relativo, ed il tutto senza un logica di progressione ; ebbene, ma Vi rendete conto di cosa riescono a fare?
Vorreste provare cosa sperimentano e riescono a fare i Vostri figli?
Un lavoro che dapprima appare molto difficile (soprattutto per chi è dislessico), ma che presto genera entusiasmo e qualità fisiche e mentali notevoli.
Si tratta di un gioco-esercizio che sposta il lavoro su un piano sinaptico superiore, la costruzione di un corpo intelligente ed elastico e di una mente sveglia, capace di elaborare velocemente, capace di costruire e smontare informazioni .
Ecco questi sono i Vostri Figli, non si stanno preparando per far fronte ad un aggressione che probabilmente anzi spero, non avverrà mai, si stanno preparando per la vita.
Vi ringraziamo se siete stati tanto pazienti da leggere fino in fondo, Vi ringraziamo per la fiducia
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